Colleghi il transistor alla tensione disponibile dal raddrizzatore (spero la sopporti!); la corrente di uscita del 78XX servirà a pilotare il transistor in collegmento ad "inseguitore di emettitore" e, perciò, andrà limitata al massimo valore desiderato. Ad esempio, se il transistor è 2N3055 e vuoi ottenere la corrente di 3 A, sapendo che ha l'hfe = 30 devi pilotarlo con una corrente di base massima di Ib = 3/30 = 0,1 A (100 mA). Se non disponi di un potenziometro robusto, conviene progettare uno stadio che piloti il 2N3055 con un transistor tipo BC, multipurpose, con hfe intorno a 150-200, in modo che la sua corente di base sia Ib = 0,1/200 = 500 muA, sopportabile anche da potenziometri di bassa qualità.
Tuttavia, anche se in teoria è possibile, nutro dubbi sulla reale attuazione perchè la corrente in uscita dipende dal trasformatore. Se il trasformatore non è in grado di assicurare almeno 5 ampere, il transistor servirà a niente. Inoltre, all'aumentare della corrente, devi prevedere un sistema di raffreddamento e diventa tutto più difficile.
Nell'ottenere I collegamenti, devi anche essere sicuro che il 2N3055 non vada in autooscillazione perché se accade, si rompe in un attimo, perciò devi prevedere anche appropriati condensatori che filtrino le frequenze generate dagli accoppiamenti. Insomma bisogna essere prudenti.
E' descritto correttamente nei datashet dei vari chip Inutile reinventare la ruta: basata leggere il foxxuto manuale come dicono gli amerricani.
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