Sulle ragioni di un dio, poco ritengo che possiamo dire – e proprio da parte dei credenti nel dio unico creatore del mondo, “Massimo Fattor, che volle in lui (Manzoni parlava di Napoleone), del creator suo spirito, più vasta orma stampar”. Eppure sta di fatto che una stessa idea di bene forse c'è, rivestita sempre di vari contenuti proprio dipendenti dai contesti, quelle diverse determinazioni storico- culturali che l'attuale epoca tende a dimenticare appiattendo tutto sotto una pretesa dogmatica ateo- scientista che si dà, a parer mio, le stesse arie e le stesse pretese d'una fede religiosa. Però dicevo che una stessa idea di bene c'è, rappresentata appunto e soltanto dalla presenza dell'idea di bene.
Soltanto un, o una pessimista come te @ lisa, è in grado di capirlo fino in fondo, proprio per il fatto che un profondo pessimismo può nascere soltanto laddove si sente delusa la propria aspettativa, tradita la propria aspirazione, sofferta la propria “fedeltà a sé stessi” che una coerenza fino in fondo esige. Non la propria “idea” di bene, ma la la concepibilità stessa del conflitto tra bene e male, giusto e ingiusto, è ciò che manca troppo spesso nell'attuale freddezza etico- morale, scaraventati come siamo in questo tempo di miseria in cui l'individualismo utilitarista sembra regnare sovrano, sia da parte religiosa, che come noto parla sempre di salvezza individuale, sia da parte atea, che non concepisce altra “universalità” che quella, vera o presunta che fosse, scientifica. Ma su questo punto corro il rischio di farmi paladino di ciò che non vorrei, una “religiosità” per istinto di contraddizione, dopo che qualche anno fa ne facevo un punto d'orgoglio dichiararmi “a-teo”, per reazione contro questo significato quasi spregevole attribuito al “senza-dio”. ORA no, ora vedo anche l'attuale ateismo come una fede che nega quella sempre più rara “spiritualità” capace d'unire un popolo sotto la stessa anima storico- culturale (e qui, a questo proposito non per la prima volta faccio l'esempio della resistenza curda nella difesa della città di Kobane).
Certo, I contenuti storici cambiano, e le spiegazioni antropologiche possono variare moltissimo, da quelle psicanalitiche che rinviano all'istanza inconscia del “super-io” forse riconducibile alla figura paterna e poi d'una autorità sociale etero-normativa, a quella d'una “genealogia della morale” come quella nietzschiana – tutte spiegazioni anti-religiose che tendono a stabilire un'origine dell'esigenza etica non meno “esterna” all'animo umano e “appresa” che quella religiosa (benché qui l'istanza mistica possa dire qualcosa in senso diverso). Ma per finire, a noi interessa poco l'eventuale innatismo o meno d'una idea di bene, e piuttosto insisterei sulla contraria idea di “male”. Perché in fondo è dal male che scaturisce un'idea del bene, dalla violazione e dal brutto del mondo il senso d'una bellezza etico- estetica, che anche la bellezza "artistica", anch'essa oggi mortificata come qualcosa di minor pregio che “scienza e conoscenza”, è in grado d'esprimere – e meglio anche delle parole.
(Che poi I contenuti siano mutevoli, non è per sé stessa una confutazione, se non eventualmente al dio unico, costretto dalle teologie al ripiego di un'originaria “caduta” per spiegare l'origine anche del male e la perdita, fin dal principio del mondo, del “bene”). -ciao, e grazie per l'ascolto,;)).
Il cristianesimo ha dato al mondo l' idea o la visione del bene supremo. Non esiste alcun bene all' infuori di quello voluto da Cristo. Non c'è nulla nel cristianesimo che può essere considerato un male.
Mentre nelle altre religioni il male finisce sempre per soverchiare tutto. La risposta è: Non esiste alcun bene all' infuori di quello voluto da Cristo. E nessuno può fare di Cristo quello che vuole.
I cant really gove you an answer,but what I can give you is a way to a solution, that is you have to find the anglde that you relate to or peaks your interest. A good paper is one that people get drawn into because it reaches them ln some way.As for me WW11 to me, I think of the holocaust and the effect it had on the survivors, their families and those who stood by and did nothing until it was too late.