Eutanasia è una parola spesso mal capita. Se intendi "suicidio assistito" ogni caso deve essere valutato per conto suo: non ci sono regole fisse, davanti a Dio. Se intendi "interruzione dell'accanimento terapeutico" se per la natura uno dovrebbe morire, nessuno lo può tenere in vita contro il suo volere.
Se intendi "spegnere la macchina che tiene in vita uno che non ha espresso la sua volontà", anche qui bisogna vedere caso per caso; qualcuno deve decidere al posto suo, e dovrebbe farlo per amore, non per interesse.
Dio ha raccomandato all'uomo di "non uccidere". Sa bene quanto siamo "scaltri" e abili a distorcere e piegare alla nostra "utilità morale" le sue raccomandazioni per una vita corretta e felice. La sofferenza, la "non libertà" non hanno solo una valenza negativa.
La vita che abbiamo non ce la siamo data da soli e non abbiamo il diritto di avvalercene a nostro piacimento, se non per scopi altruistici. Gesu' non ha esitato a donare la sua vita umana per noi. Salvo D'Acquisto ha scelto di donare la sua per salvarne molte altre, e tutti lo ammiriamo.
Il malato irrecuperabile ha tutto il diritto di rifiutare "accanimento terapeutico" e di chiedere assistenza medica per una serena dipartita.
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